Il viaggio
Il tema del viaggio è inteso qui non solo come esperienza fisica, ma anche come espressione di un percorso che ha portato alla trasformazione dei protagonisti.
Le scelte dei brani rispondono a tre stili diversi: la poesia, il racconto e il diario, in alternanza tra narrazione e interpretazione. Infine la musica, oltre ad accompagnare l’ascolto, assolve al compito di delineare la scansione dei momenti scenici.
Interpreti:
Voci di Ilaria Barlese, Fabrizio Perocco, Monica Rostellato
Musiche Dario Dreosti
Letture tratte da:
- Anna Frank – Il diario
- Etty Hillesum – Due lettere da Westerbork
- Fania Fenelon – Ad Auschwitz c’era un’orchestra
- Helga Scheider – Lasciami andare madre
- Marianne Golz-Goldlust – Il grande giorno
- Olga Neerman – Ebrei per caso
- Piotr M.A. Cywìnsky – Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz
- Primo Levi – Se questo è un uomo
- Vasilij Grossman – L’inferno di Treblinka
- Wislawa Zsymborska – Poesie
Nell’affrontare un tema così delicato L’Associazione Culturale Nonsolonote – Premiata Sartoria Teatrale – autrice del Reading – ha dovuto operare una scelta non priva di difficoltà. I libri e i documenti tra cui operare la scelta sono tantissimi e la ricerca è diventata essa stessa un momento di arricchimento e conoscenza che il Reading vuole trasmettere.
Questo Reading è una risposta alla responsabilità della memoria che tocca ciascuno/ciascuna; la scelta della formula narrativa accompagnata da musica e immagini mira a coinvolgere gli ascoltatori in modo empatico toccando la persona nella sua interezza mente e cuore.
Video
Si ringraziano Fabio Toscano per la gentile concessione dei bozzetti delle opere di Antonio Toscano per il video – nella foto a destra in anteprima “Il prigioniero” – e Adriana Genovese per l’elaborazione e il montaggio.
Antonio Toscano – cenni biografici
Antonio Toscano nasce a Sant’Anastasia (Napoli) il 3 gennaio 1940, secondo di quattro fratelli. I primi anni della sua infanzia trascorrono in un clima alquanto difficile: manca infatti la presenza del padre, lontano per la guerra; la madre gestisce con grandi difficoltà economiche la famiglia. In seguito il ritorno del padre riporterà maggiore serenità e benessere alla famiglia.
Antonio frequenta il Liceo Artistico a Napoli, prosegue dunque gli studi frequentando il biennio della Facoltà di Architettura. Nel 1968, Antonio vince un concorso per il Ministero dei Lavori Pubblici, si trasferisce a Venezia.
Nel tempo libero si dedica alla scultura, creando soggetti in creta, legno e gesso, ispirati ai temi della famiglia, della vita e del dolore (focalizzato nella prigionia dei campi di concentramento). La sua produzione, iniziata nel 1970, continua fino al 2006, anno in cui viene a mancare.
Riservato e quasi geloso delle proprie creazioni, Antonio non ha mai esposto in pubblico le sue opere, nonostante i frequenti inviti che gli sono stati rivolti. E’ la moglie Rosalba, assieme ai figli, ad organizzare la prima mostra dei suoi lavori, ad un anno dalla sua scomparsa.