Oratorio di Villa Simion – da venerdì 27 agosto a domenica 12 settembre 2021
S’inaugura la mostra “Memorie d’Infinito” di Tobia Ravà. L’incontro con l’artista e l’idea di ospitare le sue opere è nata nel gennaio 2020, quando Tobia Ravà era stato ospite della Biblioteca di Spinea per una conferenza e per l’occasione aveva esposto alcune Vele. Dall’entusiasmo e dall’interesse per i suoi lavori ecco l’idea della mostra, poi più volte rinviata a causa del Covid-19.
Sempre in quell’occasione l’artista Ravà decise di regalare alla Biblioteca un raso per ornare l’entrata. “Varco celeste” è l’opera realizzata per la Biblioteca del Comune che verrà installata in occasione della mostra.
Tutti i lettori e le lettrici entrando in Biblioteca troveranno ad accoglierli questo varco simbolo, tra gli altri, anche dell’accesso alla conoscenza.
Inaugurazione venerdì 3 settembre ore 18.00 – Parco di Villa Simion
La mostra sarà visitabile secondo la normativa anti Covid vigente. Per informazioni telefonare in Biblioteca tel.041-5071369
“Varco celeste”
Sublimazione su raso pesante intelaiato
“Varco celeste” è una rielaborazione da “Soglia celeste”. L’immagine vuole raffigurare in chiave cabalistica il varco del tempietto ricostruito dall’architetto Botta a Mogno, in alto Ticino, al posto di una chiesetta distrutta da una valanga.
Il dipinto è una ricostruzione del portale d’accesso attraverso un percorso sefirotico ed infatti riporta in azzurro le dieci sefirote in ebraico, in inglese e in italiano. Le dieci sefirot (emanazioni divine) costituiscono l’albero della vita e qui ristabiliscono l’ordine supremo di un rapporto tra l’uomo e Dio.
All’interno della porta un percorso a scacchiera lega i numeri più importanti della ghematrià a diversi percorsi matematici ad incastro. Sull’altare posto dinnanzi alla porta i valori dell’anima (nefesch=430; ruah=214; neschamah=395).
In alto a sinistra è posto l’anno ebraico 5764 corrispondente al 2004.
In un riquadro posto sulla parete di destra la parola Tal = rugiada 39 e Egel = goccia 34 ed in cornice i valori corrispondenti al numero 137= Cabala, Sabation, Davven.
Il percorso della mostra in Oratorio
L’esposizione rappresenta un percorso attraverso la poetica dell’artista, che, nelle sue opere, attua una mirabile sintesi tra cultura veneziana, ebraica e mitteleuropea, in un connubio tra natura e cultura, attraverso percorsi legati alle sequenze matematiche in relazione allo spazio e al tempo.
In mostra è presente una selezione di lavori recenti riguardanti animali, in particolare architetture, piante, pesci, opere sorrette da una stessa logica matematica che permea il mondo naturale e la creazione artistica. Sono presenti diverse tecniche: vele, rasi a sublimazione e le ultimissime produzioni scultoree in bronzo, pietra e marmo.
Texture alfa-numeriche
Si rimane colpiti dalle texture alfa-numeriche che ricoprono paesaggi, animali e architetture. Ogni opera, grazie a questo reticolato di numeri e lettere ebraiche, può essere letta in rapporto alla ghematrià (“gimatreya”) e alla kabbalah (“ricezione”), che l’artista studia meticolosamente prima della stesura sulla superficie dell’opera.
Percorso simbolico
In ogni lavoro l’artista sviluppa un percorso simbolico a rebus costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematrià, criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica.
In questo modo ogni opera rappresenta un luogo o un oggetto reale, ma anche un percorso simbolico con un significato etico, spirituale e numerologico.
L’artista con le sue opere cerca di recuperare i valori legati alla bellezza e al rispetto dell’ambiente, ma anche alla storia e a tutto ciò che l’uomo ha prodotto come risultato di conoscenze e saperi. Nel suo atelier elabora tutto ciò: crea le sue opere, elucubra teorie ed effettua sempre nuove scoperte.
Congettura di Ravà
L’artista matematico è anche autore della “Congettura di Ravà” sulla sequenza di Fibonacci, in particolare la sottosequenza con la ripetizione dei 24 numeri, riscontrata con la riduzione teosofica dei numeri della sequenza. La congettura è divenuta teorema essendo stata provata e risultata vera.
Ravà ha fatto anche un’altra recentissima scoperta che riguarda i numeri primi – come scrive Federico Giudiceandrea, che ha fatto la prova matematica anche di questa congettura, risultata vera – “corollario di un teorema già noto: il teorema sulla divisibilità di un numero per 9 o più genericamente per la cifra predecessore della base numerica in cui il numero è espresso”.
Nota biografia
Tobia Ravà nato a Padova nel 1959, ma da sempre veneziano, lavora a Venezia e a Mirano. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino.
Si è laureato in Semiologia delle Arti all’Università di Bologna, dove è stato allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese e Flavio Caroli. Ha iniziato a dipingere nel 1971 ed espone dal 1977 in mostre personali e collettive in Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Slovenia, Austria, Croazia, Brasile, Stati Uniti,Canada, Argentina, Israele, Marocco, Russia, Cina, Giappone. È presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina, Estremo Oriente ed Australia. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica.
Gruppo Triplani
Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani, che, partendo dalla semiologia biplanare, prende il nome dall’ipotesi di un terzo livello percettivo derivato dall’aura simbolica, accanto a quelli del significato e del significante.
Concerto d’Arte Contemporanea
Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l’uomo ponendolo in sintonia con l’ambiente e rendere l’arte contemporanea conscia dei suoi rapporti con la storia e la storia dell’arte, anche interagendo espositivamente con parchi, ville, edifici storici e piazze di città d’arte.
Dal 1999 ha avviato un ciclo di conferenze, invitato da Università e Istituti superiori d’arte, sulla sua attività nel contesto della cultura ebraica, della logica matematica e dell’arte contemporanea.
Hanno scritto di lui, fra gli altri, Flavio Caroli, Caterina Limentani Virdis, Omar Calabrese, Piergiorgio Odifreddi, Pierre Du Bois, Giorgio Pressburger, Nadine Shenkar, Arturo Schwarz e Francesco Poli.
Nel 2004 con Maria Luisa Trevisan ha dato vita a PaRDeS Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano dove artisti di generazioni e culture diverse si confrontano su temi naturalistici e scientifici.
Esposizioni
- In occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008 è tra gli artisti esposti all’Olympic Fine Arts.
- Nel 2010 un suo lavoro viene donato al Papa Benedetto XVI dal rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma ed esce il film corto di Sirio Luginbül “Elena in PaRDeS” dedicato al lavoro di Tobia Ravà.
- Nel 2011 è invitato ad esporre al Padiglione Italia alla 54ª Biennale di Venezia.
- Nel 2012 nel Principato di Monaco si è tenuta l’esposizione “Venezia-Venezia, da Francesco Guardi a Tobia Ravà”. La Compagnie Financière Edmond de Rothschild dedica a Tobia Ravà nel 2013, la prima mostra nella nuova location di Milano.
- Nel 2014 il Comune di Padova dedica a Tobia Ravà una grande mostra poi allestita anche a Tel Aviv e a Roma.
- Nel 2016 viene allestita al Palazzo Ducale di Sabbioneta una grande antologica dell’artista con 97 opere esposte poi presentata nel 2017 a Milano al Museo Tadini.
- Da novembre 2016 a giugno 2017 è stata allestita la mostra “Paint by Numbers” al New York al HUC-JIR Museum con alcuni lavori dell’artista.
- Nel 2019 Piergiorgio Odifreddi lo invita ad allestire la mostra per La poesia dei numeri primi, a Palazzo Acito di Matera in occasione dell’elezione della città a Capitale Europea della Cultura.
- Il Comune di Venezia apre poi in agosto e settembre alla Bevilacqua La Masa nella sede di Piazza S.Marco la mostra “Algoritmi trascendentali” con 64 opere recenti dell’artista.