“Se ti mancano le parole, anche il pensiero fa fatica ad articolarsi”
La scarsa conoscenza della propria lingua è un limite molto forte perché impedisce la piena comprensione di tutto ciò che ci circonda (giornali, programmi televisivi, siti internet…). Marilù Oliva, scrittrice e insegnante, sottolinea la gravità di questa forma di analfabetismo nella sua recensione al libro di Mariangela Galatea Vaglio “L’italiano è bello“.
“Non si tratta precisamente di una grammatica- scrive Marilu Oliva – né di un prontuario e neppure di un manuale di letteratura. “L’italiano è bello” è, piuttosto, un omaggio al nostro idioma ricco di storia, di vissuto e di contaminazioni, negletto da molti dei suoi abitanti, nonostante sia la quarta lingua al mondo più studiata. Il libro è anche un piacevole excursus attraverso la storia della nostra lingua, le sue regole, le sue possibilità, le sue meraviglie”.
Non cadete nell’equivoco di pensare ad un libro “scolastico” che evoca solo la fatica di studi lontani, ma lasciatevi condurre dall’autrice attraverso la bellezza e la ricchezza della nostra lingua.
Un pizzico di umorismo poi non guasta mai…
“Di tutti i segni di interpunzione, il punto e virgola è quello che lascia più spiazzati. In effetti il suo uso è talmente personale che alcuni possono passare una vita a scrivere senza usarlo praticamente mai. Pare uno di quegli strani aggeggi che ti ritrovi in casa e non sai bene come utilizzare: quando lo hai visto reclamizzato in una televendita hai pensato che dovevi assolutamente averlo, ma una volta a casa non sai cosa fartene di preciso.”