INCONTRO CON ALICIA GIMÉNEZ BARTLETT

PASSAPAROLA – UN MONDO DA LEGGERE, IN TUTTI I SENSI
IX Forum Nazionale del Libro e della promozione alla lettura
Vicenza 26-28 ottobre 2012
INCONTRO CON  ALICIA GIMÉNEZ BARTLETT

Al  Forum Nazionale del Libro  tenutosi a Vicenza dal 26 al 28 ottobre 2012, sabato 27 ha avuto luogo un incontro con Alicia Giménez Bartlett riservato ai gruppi di lettura.
Nonostante i gruppi iscritti fossero soltanto quattro (oltre al nostro Italia in giallo della Biblioteca di Spinea, partecipavano il gruppo Convivium di Vicenza, uno da Valdagno e uno da Noale) il pubblico intervenuto era molto numeroso, composto da lettori esperti ed appassionati delle opere di questa scrittrice. Nel corso dell’evento, poi,  l’apprezzamento ha potuto trasformarsi in vero e proprio entusiasmo, grazie alla prorompente simpatia dell’ospite. Accompagnata dal suo editore italiano Antonio Sellerio, che tuttavia ha preferito cedere ad uno degli organizzatori l’incarico di introdurre ed avviare l’intervista, Alicia Giménez Bartlett ha infatti intrattenuto i partecipanti con grande affabilità e  si è sottoposta di buon grado al fuoco di fila di domande di un pubblico benevolo, ma puntigliosamente affamato di notizie. Senza rinunciare  mai alla cifra dell’ironia, ha parlato di tutto con garbo e pacatezza, affrontando ogni argomento secondo un gioco sottile dell’intelligenza e spesso liquidando la questione con una battuta. L’impressione è stata quindi ambivalente. Verità o mestiere? Sincerità o consumata abitudine all’intervista? Probabilmente entrambe le cose, cui si aggiunge la calma sicurezza della persona di successo, forte delle posizioni raggiunte, consapevole delle proprie capacità e quindi disposta ad ammettere i propri limiti.

L’approccio rilassato anche a tematiche serie e importanti (religione, femminismo, situazione politica) non deve tuttavia ingannare. L’apparente semplicità di Alicia non è ingenuità né soggezione ad alcuna forma di qualunquismo o conformismo intellettuale. Dalle sue parole, infatti, è stato possibile cogliere una grande lezione di tolleranza e rispetto verso il genere umano nelle sue variegate manifestazioni, pur nelle fermezza di convinzioni personali completamente libere e talvolta spregiudicate. Sto pensando, per esempio, all’insistenza sull’importanza delle diverse esperienze di vita, accompagnata da una critica garbata, ma pur sempre netta, rivolta a coloro che antepongono a qualsiasi cosa l’unico valore totalizzante delle relazioni affettive, e specificamente della maternità. Anzi, pur consapevole del rischio di scandalizzare il pubblico presente, prevalentemente femminile e interamente italiano, Alicia è giunta a disapprovare un certo “esibizionismo sentimentale” diffuso proprio nel nostro paese. Perché, secondo lei, gli affetti  vanno mantenuti entro lo spazio di competenza, senza sconfinamenti né sovrapposizioni: il privato è privato e deve rimanere tale, in una sfera personale ed intima, da non confondere uniformare con quella esterna  e professionale, anche quan-do si tratti di un personaggio pubblico.

Riguardo la sua attività artistica, Alicia ha confessato che la  scrittura è sempre stata una sua esigenza prioritaria, una necessità inderogabile, a cui si è dedicata dapprima parallelamente all’insegnamento, poi, dopo il buon esito dei primi libri, a tempo pieno e con sempre maggior seguito sia di pubblico sia di critica.
La gratificante condizione di chi può permettersi di assecondare con successo la propria attitudine non significa peraltro disimpegno o mancanza di regole. Al contrario, la scrittrice ha insistito sulla consapevole autoimposizione  di una seria disciplina, ed ha descritto una normalità quotidiana fatta di lavoro organizzato sulla regolare e costante applicazione alla scrittura, alternando l’attività specificamente creativa (racconti e romanzi, la mattina) alla produzione giornalistica e saggistica (il pomeriggio).

Ironica, arguta, dotata di un’intelligenza vivace e di uno stile per così dire “frizzante”, Alicia Giménez Bartlett ha scritto anche opere di forte impatto culturale e di grande intensità ideale (Exit, Una stanza tutta per gli altri, Giorni d’amore e d’inganno, Dove nessuno ti troverà, per citarne solo alcune), tanto interessanti alla lettura quanto impegnative nella fase di elaborazione, come abbiamo appreso nel corso dell’intervista.
Interrogata poi riguardo la sua produzione più nota, che l’ha fatta apprezzare al grande pubblico, ovvero i romanzi “di genere” (naturalmente “giallo”), Alicia ne ha  ammesso il carattere di divagazione e di divertissement, ma ha comunque voluto sgombrare il campo da facili pregiudizi, rivendicandone il valore e la dignità letteraria, nella riaffermazione  del proprio ruolo autoriale. Il che ha significato anche ribadirne la corrispondenza al modo di sentire e di rappresentare il mondo che le è proprio e congeniale. Fatto peraltro del tutto evidente dai testi, dove l’autrice, poco esperta di pro-cedimenti polizieschi e giudiziari e non introdotta negli ambienti criminali, si rivela relativamente poco interessata  alla costruzione della vicenda e alla narrazione del “caso” in sé (elementi squisitamente di genere), preferendo piuttosto dedicarsi alla caratterizzazione di ambienti e personaggi.

E qui entra in scena l’impareggiabile coppia Petra Delicado-Fermìn Garzòn, gli improbabili investigatori di Barcellona (una città di fantasia, inesistente nella realtà topografica, eppure tanto più vera e suggestiva di molte ricostruzioni minuziosamente realistiche).
Pur avendo appena affermato il processo inventivo che dà loro vita, Alicia si è ritrovata a parlare delle proprie creazioni (o creature?) come se esistessero davvero in carne ed ossa, confessando di preferire Garzòn a Petra, perché più tranquillo, più tollerante, insomma più buono. Laddove l’ispettrice troppo spesso appare brusca, irascibile, persino brutale.
E a questo punto, secondo copione, dal pubblico è scattata la domanda fatale: Petra è Alicia? O anche: cosa e quanto di Alicia c’è in Petra?
Domanda ovvia, ma non banale né priva di interesse, sulla quale la scrittrice, complice l’esaurirsi del tempo a disposizione, ha glissato amabilmente, regalando l’ultima battuta: – Petra? Mah… È più giovane,  non invecchia,  ha sempre quarant’anni. Fa cose che io non faccio o non so fare: è capace di arrabbiarsi, si muove, si agita di più. E fa l’amore più di me…

Daniela Palamidese

2 pensieri su “INCONTRO CON ALICIA GIMÉNEZ BARTLETT

  1. Qualche notizia sulla scrittrice

    Nata ad Almansa nel 1951, Alicia Giménez-Bartlett si stabilisce nel 1975 a Barcellona. Dopo la laurea in letteratura e filologia moderna all’università di Valencia e il conseguimento del dottorato in letteratura all’Università di Barcellona, ha insegnato per tredici anni letteratura spagnola, ma grazie al successo dei suoi libri, ha deciso di dedicarsi completamente alla scrittura.
    Prima di raggiungere la notorietà presso il grande pubblico, ha scritto diverse opere, sia saggi che romanzi. Il libro d’esordio è infatti uno studio sullo scrittore spagnolo Gonzalo Torrente Ballester, pubblicato nel 1981.
    Exit, il suo primo racconto, viene pubblicato nel 1984. Con Una stanza tutta per gli altri ha vinto nel 1997 il premio Feminino Lumen come miglior scrittrice spagnola. A consacrarla una delle più seguite e amate scrittrici del suo paese è però la serie di romanzi polizieschi che vedono protagonista Petra Delicado, un’ispettrice della polizia di Barcellona che, insieme al suo più stretto collaboratore, il viceispettore Fermin Garzón, deve di volta in volta affrontare difficili casi di omicidio.

    L’aderenza alla realtà vissuta, pur nell’iperbole di ogni delitto e nella minuziosa originalità di ogni personaggio; i dialoghi tra Petra e il suo vice Garzón, miscela audace di umori tra Cervantes e Almodóvar; la complicità del lettore con tutte le complicazioni private dei due eroi; una comicità mai ovvia; un persistente disincanto; l’autentico, non ricercato, umorismo della battuta capace di arricchire di senso le situazioni narrative: sono gli elementi riconosciuti del successo dei polizieschi alla Petra Delicado.

    Nel 2006 Alicia Giménez-Bartlett ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival.
    Nel 2011 ha vinto il Premio Nadal per Donde nadie te encuentre, edito nel 2011, e dedicato alla figura storica di Teresa Pla Meseguer, detta La Pastora, ermafrodito ed esponente della resistenza antifranchista. Il romanzo è stato tradotto in italiano per Sellerio Editore, nel 2011, con il titolo Dove nessuno ti troverà.

    Opere
    Le inchieste di Petra Delicado
    Riti di morte (Ritos de muerte, 1996; Sellerio, 2002)
    Giorno da cani (Día de perros, 1997; Sellerio, 2000)
    Messaggeri dell’oscurità (Mensajeros de la oscuridad, 1999; Sellerio, 2001)
    Morti di carta (Muertos de papel, 2000; Sellerio, 2002)
    Serpenti nel Paradiso (Serpientes en el paraíso, 2002; Sellerio, 2003)
    Un bastimento carico di riso (Un barco cargado de arroz, 2004; Sellerio, 2004)
    Il caso del lituano (Sellerio, 2005). E’ una raccolta, pubblicata solo in Italia, contenente tre racconti: Il caso del lituano, Morte in palestra e La voce del sangue
    Nido vuoto (Nido vacío, 2007) (Sellerio, 2007)
    Il silenzio dei chiostri (El silencio de los claustros, 2009; Sellerio, 2009)

    Altri romanzi non di genere:

    Exit (Exit, 1984) (Sellerio, 2012) (Pájaros de oro, 1987)
    • (Caídos en el valle, 1989)
    • (El cuarto corazón, 1991)
    Vita sentimentale di un camionista (Vida sentimental de un camionero, 1993; Sellerio, 2004)
    • (La última copa del verano, 1995)
    Una stanza tutta per gli altri (Una habitación ajena, 1997; Sellerio, 2003)
    Segreta Penelope (Secreta Penélope, 2003; Sellerio, 2006)
    Giorni d’amore e d’inganno (Dias de amor y engaños, 2006; Sellerio, 2008)
    Dove nessuno ti troverà (Donde nadie te encuentre, 2011; Sellerio, 2011)

    Racconti:

    Dignità! Nove scrittori per Medici senza frontiere (con Esmahan Aykol, Eliane Brum, Tishani Doshi, Catherine Dunne, Paolo Giordano, James Levine, Wilfried N’Sondé, Mario Vargas Llosa), Feltrinelli, collana Serie bianca, 2011

    Saggi:

    • (El misterio de los sexos, 2000)
    • (La deuda de Eva, 2002)

    Cinematografia:

    • Nel 1999 dai gialli di Alicia Giménez-Bartlett è stata tratta una serie televisiva in tredici puntate, “Petra Delicado”, interpretata da Ana Belen e Santiago Segura.

    (scrittura non originale, rielaborazione parziale da Wikipedia e altri siti)

  2. Alicia Gimenez Bartlett …. ero veramente curiosa di incontrare questa scrittrice e il Forum del Libro di Vicenza mi ha dato questa opportunità.
    Ho letto parecchi dei suoi libri, gialli e non, li ho trovati bellissimi: parentesi piacevoli in questi momenti storici di grande angoscia e preoccupazione.
    Che dire di questa simpaticissima donna, minuta, semplice, ironica, con uno sguardo vivace e attento.
    Ha voluto parlarci in italiano e spesso scivolava simpaticamente con qualche parola in spagnolo, ma non per questo è stata meno chiara e incisiva.
    Mi ha trasmesso una grande energia, un benessere, come succede quando si incontrano persone vere, dirette, senza maschere.
    E’ stata una gioia e un onore conoscerla!

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