JJUsession2013 in Biblioteca
Continua a fiorire la primavera di Spinea, facendo sbocciare una serie di interessanti iniziative culturali, sempre qualificate e di alto livello qualitativo, ma mai accademiche o pretenziosamente selettive, quanto piuttosto esperienze festose e godibilissime per tutti, sia per il pubblico più esperto ed esigente, sia per chi vuole semplicemente gustare momenti di divertimento, incontro, condivisione non banali né consumistici. Senza dimenticare i più piccoli, per i quali giustamente si sanno sempre trovare risorse, idee ed attenzioni particolari.
Polo di attrazione e sede di tanti appuntamenti è la Biblioteca, che apre i suoi spazi e li mette a disposizione non solo degli utenti, ma dell’intera cittadinanza. E poi, affinché queste occasioni possano dare gli esiti più riusciti ed efficaci, offre la competenza e la dedizione della direzione e di tutto il personale. Che in più ci mettono la passione: e direi che questa è la cosa più importante.
Questa volta parliamo di JJsession2013, una giornata tutta dedicata al jazz patrocinata dall’Assessorato comunale alla Cultura ed ospitata appunto a Villa Simion, che peraltro non è nuova a simili esperienze, e può anzi considerarsi la sede storica di azioni dedicate al alla musica in generale e al jazz in particolare. La manifestazione ha avuto luogo sabato 20 aprile ed è stata realizzata anche grazie a JJU, una rete di valorizzazione e di promozione del jazz nella Riviera del Brenta e nel Miranese che si avvale anche del contributo e del coordinamento di Fondazione Riviera Miranese. La compongono e la animano tre importanti soggetti musicali nati e tuttora presenti sul territorio veneto, la cui risonanza però travalica i confini locali: JAM, JAZZNOSTOP, UBI JAZZ.
Ciascuno di questi soggetti culturali, collaborando con la Biblioteca di Spinea, ha dunque reso possibile JJUsession 2013, portando la propria preziosa esperienza con azioni ed episodi vari e diversi in cui si è articolata la giornata: laboratori, concerti improvvisati, mostre, mini band e big band, momenti didattici, percorsi guidati nella musica, anzi nelle musiche del Novecento ed oltre.
Un programma ricchissimo ed intenso, una pluralità di interventi e performaces che si sono susseguite in spazi diversi e spesso in contemporanea, in cui il pubblico poteva spostarsi da un “episodio” all’altro scegliendo di volta in volta quello di maggior interesse. O anche, in alternativa, assaggiando un po’ qui un po’ là tutto ciò che è stato generosamente presentato sui vassoi di questa bellissima manifestazione. Non per superficialità o disinteresse, ma perché tutto era godibile, degno di nota e di attenzione.
Non deve essere stato facile ideare, organizzare, coordinare l’insieme delle persone, degli eventi, ma alla fine, grazie al lavoro e alla competenza di tutti coloro che hanno collaborato, tutti i tasselli sono andati a posto, gli ingranaggi si sono messi moto e la macchina ha funzionato perfettamente. A sera, conclusa la manifestazione con un aperitivo musicale e un buffet nella sala del caminetto, responsabili, operatori e organizzatori potevano trarre un bilancio del tutto positivo, mentre chi tra il pubblico era ancora presente continuava a congratularsi e a manifestare il proprio apprezzamento: il giusto riconoscimento a quanti si sono tanto impegnati perché JJUsession2013 riuscisse al meglio.
***
I protagonisti
Riguardo i promotori ed i protagonisti musicali della manifestazione vorrei portare ancora qualche annotazione: probabilmente per gli esperti ed appassionati del genere sarà cosa del tutto superflua, trattandosi di nomi e gruppi molto noti ed apprezzati (e non solo in ambiente veneto), ma per altri ulteriori informazioni potranno forse risultare interessanti.
JAM, è una rassegna dedicata al jazz indipendente che si svolge annualmente nel teatro “Villa dei Leoni” a Mira (VE), proponendosi di indagare le prospettive del jazz del futuro attraverso una ricerca condotta su suoni, immagini, parole. La organizzano l’Associazione Culturale Keptorchestra e Scuola di Musica Thelonious Monk.
Fondata nel 1987 da Maurizio Caldura e Marcello Tonolo, con sede a Mira, quest’ultima si può considerare uno dei più interessanti centri di formazione e sperimentazione presenti in Italia. I suoi insegnanti sono infatti affermati professionisti sia nell’ambito musicale sia in quello didattico: nel corso degli anni molti dei nuovi musicisti di jazz del Veneto sono stati allievi o ne hanno frequentato i seminari. Fondamentali i suoi laboratori di musica d’insieme, i cui gruppi spesso si esibiscono in manifestazioni e rassegne con notevole successo.
Nel corso della manifestazione di sabato 20 la Thelonius Monk ha proposto tre diversi momenti musicali con i suoi allievi e maestri e soprattutto ha portato il suo fiore all’occhiello, la Thelonius Monk big band, una delle più importanti formazioni orchestrali a livello nazionale, che in serata si è esibita nel concerto di chiusura.
La direzione artistica sia della Scuola Thelonious Monk sia di JAM appartiene a Nicola Fazzini, nome prestigioso del panorama jazzistico italiano.
Nicola Fazzini (sax contralto & soprano), milanese classe 1970, intraprende lo studio del sassofono a sedici anni sotto la guida del M° G. Scala. Comincia a suonare molto presto nei locali del Veneto in piccole formazioni, partecipando ai seminari di “Siena Jazz”, ed alla manifestazione di Milano “Musica in metrò”; successivamente segue dei corsi di perfezionamento col sassofonista Maurizio Caldura. Dal 1992 al 1999, tranne qualche breve interruzione vive all’estero (Austria e Francia) accumulando una serie di esperienze e prestigiose occasioni di formazione e collaborazione, esplorando anche settori musicali diversi dal jazz (reggae, klezmer, sonorizzazioni).
Ritornato definitivamente in Italia, continua la propria ricerca artistica e professionale. Con Dario Volpi, Danilo Gallo e Zeno De Rossi fonda nel 2000 il gruppo “Palo Alto”, col quale registra due cd (Palo Alto e Crash Test, pubblicato quest’ultimo in Germania) e ha un’intensa attività concertistica partecipando a festival e rassegne in Italia, Germania, Olanda, Francia, Belgio, Austria e Perù.
Nello stesso periodo entra a far parte della Thelonious Monk Big Band e comincia l’attività didattica come insegnante di sassofono, teoria e musica d’insieme presso l’omonima a scuola di musica, della quale assume la direzione artistica nel 2007. Con questa orchestra Fazzini ha avuto occasione di collaborare con numerosi musicisti ospiti, tra cui Steve Swallaw e Carla Bley e nel 2007 ha partecipato alla registrazione del cd Night Over, che vede come ospiti Pietro Tonolo, Marco Tamburini e David Boato, mentre l’impegno attuale con la big band è la presentazione dello spettacolo I Sillabari di Goffredo Parise, con la partecipazione dello scrittore Vitaliano Trevisan.
Ricchissimo sarebbe ancora l’elenco dei titoli e dei premi conseguiti, come delle docenze, dei progetti, delle collaborazioni, delle opere e delle idee realizzate da Nicola Fazzini. Possiamo ricordarne soltanto alcuni, fra i più recenti.
Con la cantante Elena Camerin elabora il progetto dedicato alle Lezioni americane di Italo Calvino suonando alle rassegne Jazz & D’Intorni e Trieste Loves Jazz con ospite il trombettista statunitense Ron Horton. Con questo progetto si esibisce nel novembre 2009 a New York presso l’Ibeam studio e presso L’Istituto Italiano di Cultura.
Notevole anche la produzione discografica: suoi i cd The Emptybottlemarket (con Nicola Bottos, Simone Serafini e Klemens Marktl) e Nigredo (con Carlo Alberto Canevali e Alessandro Fedrigo), e poi ancora i cd Panorami e Open Close, entrambi in collaborazione con il noto chitarrista Lanfranco Malaguti. Di prossima pubblicazione Jazz Loft (a nome del flautista Massimo de Mattia) per l’etichetta friulana “Artesuono”, che sarà edito come inserto della rivista Musica Jazz e che, come riportiamo altrove, è una delle opere protagonisti di JJUsession 2013.
Dal 2010 Fazzini è Direttore Artistico della rassegna JAM.
JAZZNOSTOP, tradizionale rassegna organizzata dal Comune e dalla Biblioteca di Fiesso d’Artico, ormai al decimo anno di attività, propone abitualmente un percorsi d’ascolto e di musicologia afroamericana guidati da musicologi di chiara fama.
Nel corso della JJUsession 2013, per JAZZNOSTOP Enrico Merlin ha presentato un itinerario, rivolto soprattuttoal pubblico giovane, attraverso i brani più significativi della musica dal Novecento, fino ai giorni nostri. 1000 dischi per un secolo – questo il titolo dell’evento e del voluminoso repertorio proposto – non guarda però solo al jazz, ma alla musica tutta nelle sue svariate articolazioni. Sempre JAZZNOSTOP ha portato alla manifestazione 2013 Flavio Massarutto e Massimiliano Gosparini con Assoli di China e Jazz Loft: musica, storie, fumetti, di cui parleremo altrove.
UBI JAZZ è un festival itinerante, che coinvolge i comuni del Miranese ed alcuni comuni della Riviera del Brenta. Da oltre dieci anni rappresenta un appuntamento che porta nelle ville, piazze, teatri e locali pubblici alcuni degli artisti più interessanti del panorama jazzistico nazionale ed internazionale organizzando concerti ed eventi tra musica, cultura e territorio (Associazione Culturale Circolo 1554). Alla JJU 2013 è presente, accanto agli altri, come ente promotore ed organizzatore.
Al lavoro di questi tre protagonisti musicali si è affiancato un quarto contributo per la realizzazione della manifestazione, ovvero quello fornito da LAVINIA, l’associazione che si occupa di realizzare eventi su proposta di singoli artisti o gruppi culturali, curandone tutte le fasi organizzative, informative e promozionali. Tra le sue finalità troviamo infatti anche l’identificazione di progetti e iniziative comuni di promozione del jazz nel territorio, per la conoscenza delle realtà reciproche e la valorizzazione delle peculiarità originali nelle rispettive attività caratterizzanti.
Alla manifestazione LAVINIA ha collaborato con 1 2 3 Jazz, azione didattica dedicata ai bambini dai cinque ai dieci anni, in cui Carmen Carraro, Caterina Castellani e Loretta Zuin, partendo dall’ascolto della musica jazz, protagonista di questa giornata, e passando sperimentalmente attraverso l’esplorazione del segno e del colore, hanno cercato di far comprendere ai più piccoli le possibilità di armonia tra le due diverse forme espressive.
Arte e musica anche nella mostra collettiva La poetica del frammento, curata sempre da LAVINIA, che ha costituito l’intrigante scenario per l’esibizione di Alessandro Fedrigo, bass solo.