GIOCHI LETTERARI: CHI E’?/2

FragenQuesto brano è tratto da un libro di uno scrittore, saggista e critico letterario italiano.
Di chi sta parlando? Chi è “lui”?

[…] La sua vita si è ristretta in poche stanze, dove sta confinato, come un prigioniero elegante. Mai nessuno, credo, nemmeno i grandi splenetici e romantici della let­teratura, consumati dalla noia fino all’intimo dell’organi­smo, si è annoiato tanto. Basta guardarlo, in certi istanti in cui non si difende dietro la discrezione: quando lo sguar­do è percorso da acutissimi lampi di noia – noia allo stato puro, noia attraversata da angoscia; ascoltare certi suoi miagolii, pieni di melanconia e di disperazione. Cosa pen­sa? Cosa sogna? Cosa desidera? Non so quanto sia lunga la sua memoria genetica. Come non immaginare che, in quegli istanti, egli sia divorato dal Rimpianto? Come Ada­mo, ha peccato: ha lasciato il suo Eden colorato e selvag­gio; in cambio della malsicura e talvolta crudele protezio­ne degli uomini.
Se egli si annoia, non si lamenta. Se leggesse, dete­sterebbe tutto ciò che lo spleen e l’ennui hanno ispirato ai suoi signori. Ingegnoso com’è, egli si è proposto di non cedere alla noia: o di trasformarla in un’arte, simile a quella di cacciare o di pescare o di tessere. Fin dai tempi più antichi ha compreso che il modo migliore per vincere la noia è quello di dormire. Guardatelo dopo il sonno. Ca­pite subito che nel sonno egli ha attraversato campi este­sissimi e compattissimi di noia: che ha vissuto, abitato, pe­netrato la noia; e si è lasciato penetrare da lei, come si abi­ta l’oceano durante la circumnavigazione del mondo.
Malgrado tante scoperte della psicologia, non apprez­ziamo abbastanza il sonno: lo giudichiamo soltanto un’in­dispensabile condizione di passaggio, dalla quale risve­gliarci. Non comprendiamo quei mari di freschezza: quel­le discese nella vita vegetale: quella passeggiata rassicuran­te nell’oscuro che ci avvolge e ci protegge; né il riemerge­re, con gli occhi e la pelle distesi. Solo Shakespeare, Goethe, Proust e lui hanno capito cosa sia il sonno. Egli sa trarne una ricchezza di piaceri e di forze che noi ignoriamo; e raccomando agli insonni di osservarlo con attenzione. […]

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