Indovinate il titolo del libro (un giallo italiano) e la sua autrice, che è una scrittrice molto impegnata, fra l’altro, sul fronte delle tematiche femminili.
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La scena è a Roma, in un’estate solo apparentemente sonnacchiosa, ma che invece nasconde tanti torbidi misteri, verità drammatiche e brutali delitti. La protagonista è una giovane giornalista di una radio privata, che una sera, al suo rientro dopo un breve impegno fuori città, nota qualcosa di strano ed inquietante davanti alla porta della sua vicina di casa. Il giorno successivo, scopre che la donna è stata uccisa. La polizia comincia a condurre le prime indagini brancolando nel buio, ovviamente interrogando anche lei.
Di lì a poco, per pura coincidenza, il direttore della radio presso cui lavora la incarica di condurre un programma radiofonico, in cui siano trattati omicidi irrisolti di giovani donne. La protagonista, spinta dal senso del dovere e dalla curiosità, comincia la sua inchiesta, interessandosi particolarmente del caso della sua dirimpettaia, che ha suscitato in lei un profondo turbamento, avvalendosi anche dei contatti e dell’aiuto di numerosi altri personaggi: innanzitutto i portinai dello stabile dove abita, poi di una prostituta e di una commissaria di polizia, attenta e caparbia nello svolgimento del proprio lavoro.
E’ per lei l’inizio di un viaggio nel mistero e nei segreti del quotidiano della ragazza morta, un succedersi denso di domande e supposizioni di ricerche e scoperte sempre più intricate. Armata di pazienza e del suo inseparabile registratore, dove incide le testimonianze che man mano raccoglie,comincia a intervistare tutti quelli che hanno avuto una parte rilevante nella vita di della vittima. Attraverso le loro risposte, i loro racconti, ricostruisce pian piano la sua quotidianità, il suo carattere, i suoi affetti, rendendosi conto di quanto poco conoscesse della coinquilina, una persona che pure le viveva accanto.
Si trova infatti a incontrare e a interagire con i personaggi più svariati che ruotavano attorno alla donna assassinata e dovrà cercare cercherà di districare una matassa aggrovigliata: interroga e indaga, senza aver alcun ruolo istituzionale e nessun potere, portando nei suoi incontri tutti i suoi limiti e le sue paure, ma anche l’ostinazione di voler sapere la verità, trascinando il lettore in quella che diventa una vicenda sempre più enigmatica. Infatti, quel prezioso bagaglio di voci, ricche di sfumature e cadenze diverse, rivela verità spesso contraddittorie. Tutti sembrano completamente all’oscuro dei fatti, dichiarano di non sapere nulla e si mostrano stupiti e affranti per l’accaduto. Ma la protagonista scoprirà che non sempre tutto ciò che sembra è la verità e invece tutti i personaggi possono essere potenzialmente colpevoli.
Il mistero, però, è mantenuto vivo fino all’ultima pagina, in una narrazione densa di momenti drammatici ed opprimenti, spesso sottintesi e lasciati solo intuire, senza che l’orrore venga realmente rappresentato. Alla fine ne uscirà una storia tragica di violenze famigliari e di giovani donne distrutte nella loro anima. Anche la giovane vicina della giornalista è stata uccisa dal patrigno che intratteneva sin da quando era bambina una relazione con lei e con la sorella, nel silenzio e nella complicità della madre, alla quale il sacrificio delle figlie serviva per tenersi vicino un uomo più giovane di lei. Apparentemente candida e ingenua, ma con un lato oscuro e un profondo nucleo di sofferenza dentro di sé, la giovane assassinata era dunque qualcosa di molto diverso da quanto emergeva dalla sua immagine superficiale, come molto diversi alla fine si rivelano tutti i personaggi che la protagonista incontra nella sua indagine. A conclusione della quale la soluzione più ovvia risulterà essere anche quella corretta, e più dolorosa.
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