L’autrice di questo romanzo dal titolo un po’ inquietante e enigmatico, The Flight from the Enchanter – nella traduzione italiana L’incantatore – è Iris Murdoch, filosofa e scrittrice inglese, forse ancora poco nota in Italia, ma tutta da scoprire pagina dopo pagina.
La Londra del dopoguerra è lo sfondo dove l’autrice ambienta la sua storia, o meglio le storie dei molti personaggi che incontriamo lungo il romanzo:
Annette, vivace e incostante, che decide di lasciare il college per studiare alla “scuola della vita”, Peter Saward che dedica la sua vita al compito di decifrare l’alfabeto di una civiltà morta e sepolta. E ancora la sarta Nina, terrorizzata dal suo stato di profuga, sogna una fuga impossibile.
Ma il centro delle vite di tutti questi personaggi è l‘incantatore, il magnate della stampa Mischa Fox, misterioso e affascinante di cui però non si sa nulla. Una figura ambigua perché autosufficiente, ma nel contempo reale solo in rapporto agli altri che risucchia a sè.
Attraverso i personaggi, preda dell’incantatore, Iris Murdoch apre delle vere e proprie finestre su i temi del sesso, dell’attrazione, del potere, ma anche sulla questione politica e umana degli esuli e del rapporto tra Occidente e Oriente.
Per la Murdoch, la narrazione ha una potenza conoscitiva ed etica molto forte, per l’autrice l’immaginazione è uno strumento con il quale l’individuo non solo si confronta con la realtà dei fatti, ma soprattutto “costruisce un mondo di significati e di valori”.
Segnaliamo infine la postfazione scritta da Peter Cameron.
Buona lettura!