“Conosci Leo Lionni?”
“Leo chi?”.
“Lionni”.
“Mi dice qualcosa. Chi é?”
“Un artista, grafico di fama mondiale, forse più noto come autore di libri per bambini”.
“Hai presente piccolo blu e piccolo giallo?”
(cfr. p.359 autobiografia).
Per rispondere a questa, come a molte altre domande, vi consigliamo l’autobiografia di Leo Lionni intitolata “Tra i miei mondi” edita da Donzelli a fine 2014. Il libro è una vera miniera di informazioni, anche curiose e divertenti, che consentono di ricostruire i temi della sua opera, del suo percorso di artista e di narratore per bambini.
Leggiamo cosa racconta Leo Lionni sulla nascita di Little blue, little yellow, primo albo illustrato, pubblicato a New York nel 1959:
“Avvenne il giorno in cui dovevo portare a Greenwich i miei due nipoti… Pippo aveva allora cinque anni e Annie tre… Eravamo in anticipo e il vagone era quasi vuoto e così, nel giro di pochi minuti, quei due angioletti si trasformarono in due diabolici piccoli acrobati, intenti a balzare da un sedile all’altro… mi resi conto che, se non riuscivo a farmi venire in mente qualcosa di geniale, quello sarebbe stato un viaggio da incubo. Con un gesto automatico, aprii la cartella, tirai fuori la copia staffetta di un numero di “Life”, mostrai la copertina ai due bimbi e cercai di dire qualcosa di buffo a proposito delle pubblicità, via via che sfogliavo la rivista, finché una pagina con un disegno in blu, giallo e verde non mi diede un’idea. “Allora”, dissi. “Vi racconto una storia”. Staccai la pagina e la feci a pezzettini. Presi un pezzo di carta blu e ne feci piccoli dischi. Lo stesso feci poi con i pezzi gialli e verdi… e con voce profonda, dissi: “Questo è piccolo blu e questo è piccolo giallo”…
Nasce così, spinto dalla necessità di intrattenere i nipoti, il libro di Lionni che ha rinnovato l’idea stessa di “albo illustrato” (picture book). Torna in mente, per analogia, la gita in barca sul Tamigi di Lewis Carroll, il 4 luglio del 1862, quando inventa il primo nucleo di Alice per intrattenere le tre sorelline Liddell!
Ma naturalmente c’è anche molto di più: un modo nuovo di pensare l’interdipendenza tra linguaggio verbale e immagini. Protagonisti della storia sono due macchie irregolari di colore e il lettore è invitato a seguire la storia attraverso pochissime parole guida. L’autobiografia di Lionni e i saggi di Martino Negri e Francesco Cappa pubblicati a fine volume, aiutano a scoprire e comprendere la genialità e il percorso artistico dell’autore.
Curiosità: nel 1967 Rosellina Archinto per avviare la sua attività editoriale rivolta ai bambini sceglie piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni e Il palloncino rosso di Iela Mari.