Un caso letterario per la critica e un successo di pubblico grazie al “passaparola” dei lettori
Il romanzo I miei piccoli dispiaceri di Miriam Toews, pubblicato in Italia da Marcos y Marcos, ha vinto nel 2015 il premio per la narrativa straniera della prima edizione del Premio Sinbad degli editori indipendenti. La motivazione della giuria formata da Concita De Gregorio, Michela Murgia, Nicola Lagioia, Marco Missiroli e Simonetta Bitasi, inizia citando “Anna Karenina”: «Ci sono le famiglie felici, ma con quelle non ci si fa un romanzo».
Miriam Toews ha saputo raccontare un dolore capace di smuovere una pura gioia per la vita; ha trasformato un’esperienza privata e personale in un’occasione collettiva, in una possibilità di condivisione:
«Ognuno di noi ha in sé tutta questa tristezza, non sono solo io, e la scrittura aiuta a organizzarla, per cui niente di grave»
L’idea di sopravvivenza
- Interessante l’articolo di Silvia Annavini nella rivista L’Indice dei libri del mese che ci presenta una riflessione sul significato della narrazione nelle scrittrici Canadesi (tra cui Miriam Toews) ritrovandone gli elementi comuni.
“L’atto del narrare si rivela per queste autrici come un elemento terapeutico, testimoniale e, al tempo stesso, appare come un grido di fronte alla necessità di presentare i fatti dal loro punto di vista altrimenti periferico, minoritario. In una società maschilista e conservatrice come quella mennonita, rappresentata da Miriam Toews… queste voci femminili si stagliano nitide e forti, dalle loro lontane e impervie geografie, rivendicando l’imperfezione e l’unicità delle vite racchiuse nella costruzione dei loro racconti che si configurano, però, finalmente, come un solido riparo.”
Nel 1972 Margaret Atwood affermava, che se la narrativa di ogni nazione può far riferimento a un simbolo che la possa contenere, quello del Canada sarebbe la “sopravvivenza“.
- Segnaliamo ancora la recensione del Blog minimaetmoralia e l’intervista all’autrice in RAI Letteratura.
Qualche notizia biografica:
Miriam Toews è una scrittrice canadese, nata nel 1964 vicino a Winnipeg, nella provincia di Manitoba in una famiglia di culto mennonita, la maggiore tra le chiese anabattiste. In tutti i suoi libri, Miriam Toews racconta il modo in cui la libertà individuale è limitata e influenzata dalla comunità in cui si cresce. Toews ha scritto sei romanzi, cinque dei quali tradotti in italiano:
Un tipo a posto, Marcos y Marcos: 2013;
Mi chiamo Irma Voth, Marcos y Marcos, 2011
In fuga con la zia, Marcos y Marcos: 2008
Un complicato atto d’amore, Adelphi: 2005
Oltre alle opere di narrativa, Toews ha scritto anche Swing Low: A Life, la biografia di suo padre Melvin che il 13 maggio 1998 si suicidò buttandosi sotto un treno. Dodici anni più tardi, nella primavera 2000, a suicidarsi fu Marjorie, la sorella di Miriam, una brava pianista che aveva fatto concerti in Europa.