Ti regalo una poesia. Dedicato alle donne
Poesie di Laura Voghera Luzzatto e Anna Toscano
Poesie di Anna Toscano, dalla raccolta Una telefonata di mattina, ed. La vita felice. Anna Toscano, veneziana, insegna presso l’Università Ca’ Foscari. Ha pubblicato liriche, racconti, saggi e ha lavorato per il teatro. Ha ideato e condotto la trasmissione radiofonica “Virgole di poesia”.
Anna Toscano prende per mano i lettori e li conduce in un viaggio che è scoperta, ricordo
e rimpianto.
Anna Toscano
Io con le parole
Io con le parole faccio cose
con le parole svuoto una stanza
con le parole compio una danza
cucino un risotto, vado al ridotto.
Con le cose faccio parole:
scelgo un baule
e lo riempio di sillabe nuove.
Tutto sta lì
Tutto sta lì
nel cucchiaio dell’impasto
tra le uvette sparse sul tavolo
e tu, nonna, seduta sullo sgabello
tra le ginocchia la pentola alta
con fatica mescoli
dal mestolo fai scivolare
nell’olio bollente
scegli l’istante
per togliere e
posare sul vassoio
zucchero col setaccino
il sorriso di chi ce l’ha fatta,
anche quest’anno.
La fatica e la gioia,
le tue frittelle un’epifania.
Chi la racconterà
Chi la racconterà domani
la storia dei migranti di oggi
chi tra loro ce la farà
chi tra loro potrà mettere in versi
narrare, dipingere, scolpire
l’inferno di questi loro giorni …
Leggeremo pensando sì mi ricordo
ma avevo figli, il mutuo, problemi al lavoro…
sì mi ricordo ma non mi riguardava
Dalla raccolta Doso la polvere ed. La vita felice. Passi, tanti passi sono quelli che l’autrice compie nel racconto di una storia non solo veneziana, perché Anna è anche altrove. A Venezia si può andare solo a piedi attraverso una realtà immaginata.
Marzo con la neve
La neve di marzo è come
la tua orma sulle mie lenzuola,
una euforia interrotta
l’eco di un silenzio.
La neve a marzo è prendere
la panna con le mani,
leccare il cucchiaio dell’impasto
uvette sparse sul tavolo.
Marzo con la neve è assopirsi
nel calore della tua parte di letto,
e svegliarsi con la primavera
impigliata tra i capelli.
Camminando nell’acqua – cover di Acqua alta
Ho contato i passi,
passi lunghi, cauti, orizzontali
per arrivare a te;
ho contato i passi,
passi lenti orizzontali cauti
raccontando a increduli
come l’acqua venga da sotto
e non solo da sopra,
come ci sia anche col sole
non solo con la pioggia;
ho contato i passi,
passi cauti lenti lunghi
credendo la vita fatta di questi
passi lunghi orizzontali cauti lenti;
li ho contati:
un’eternità per arrivare a te,
poi ho smesso di piangere
e l’acqua è scesa.
Qui, dove vivo
In queste due dozzine di anni
ho calpestato
queste migliaia di pietre,
a due piedi
a quattro piedi
a decine di piedi,
ho baciato sotto quell’unico lampione
cinque bocche
venti bocche
quante bocche,
ho dormito in questo letto
con quante persone
tante persone,
i sogni
li ho infranti tutti
con una lancia sola.
Poesie di Laura Voghera Luzzatto. E’ nata e vive a Venezia. Laureata in lingua e letteratura ebraica presso l’Università Ca’ Foscari. Autrice di ricerche storiche sugli ebrei in Italia e sulla cultura e le tradizioni del popolo ebraico. Impegnata nel dialogo interreligioso e nella collaborazione con le scuole.
Laura Voghera Luzzatto
Dalla raccolta Fumo e profumo, ed. Giuntina
In un angolo della casa del padre c’è una grande scatola anonima, chiusa con un sottile nastrino. C’è il tempo racchiuso lì dentro, la vita della famiglia del padre, trasmessa di padre in figlio.
La Marangona
Nel campanile di S.Marco c’è una campana dal suono inconfondibile che risuona per tutta Venezia; scandiva i turni di lavoro dei “marangoni”, i maestri falegnami dell’Arsenale
Inconfondibili rintocchi
della Marangona
nell’aria frizzante
della prima notte di quiete
svuotata
dei chiassi di carnevale.
Sonora
la voce del bronzo
si insinua per campi, calli e canali
con tono – di nuovo – da padrona
e rimbalza
dal campanile in Piazza
e rotola- rotonda – sui tetti
della mia città.
Alba
La schiera di nubi luminose
si leva alta sul mare
oltre il Lido:
è un’alba di febbraio
e il vaporetto
solca piccole onde increspate
mentre un tuffetto curioso
appare e scompare
senza timore.
Venezia mi culla
ariosa e avvolgente
come ventre materno:
memoria
di pensieri giovani
tra spazi lagunari
frastagliati
nel sentore di mare
nei colori di cielo legati
al fascino vivo delle architetture.
Uccelli di passo
Il sole è freddo ancora
e cumuli di neve sporca e grigia
dicono gli angoli d’ombra
nel campo rumoroso di Santa Margherita
quando nel cielo di marzo
spunta il piccolo stormo di uccelli neri
sostano in volo tra un guizzo e l’altro
appaiono
scompaiono dietro la torre
incerti
… come la primavera.
Rubrica “Narra e Racconta”
a cura di Anna Tentori e Simonetta Cecchini – Associazione degli Amici della Biblioteca