Quanta letteratura per un satellite!
Rubrica “Narra e Racconta” a cura di Anna Tentori e Simonetta Cecchini della Associazione degli Amici della Biblioteca
Un tempo la Luna non era oggetto di conquista ma di desiderio: poeti e letterati l’hanno celebrata.
Dante la vede nel Paradiso come “mirabil cosa…”, e “bastardo lume…” per Ludovico Ariosto che nell’ ”Orlando furioso” racconta lo straordinario viaggio di Astolfo sulla Luna.
Giacomo Leopardi nel “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” la celebra così
“Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi
Questo viver terreno, il patir nostro,
Il sospirar che sia…”
Anche Umberto Saba fu appassionato cantore lunare:
“Di tra i monti in ciel lo spicchio
della bianca Luna nacque;
si vedeva in sull’acque
il suo argento tremolar.”
Un consiglio per i più piccini
“La luna e il bambino” di Jimmy Liao
Una notte la Luna smette di sorgere e di splendere nel cielo. Il mondo è nel caos! Un bambino la trova per caso; i due diventano inseparabili… E’ la storia di un’amicizia fantastica raccontata con parole e immagini piene di poesia.
Il bambino avvolge la Luna in un asciugamano soffice… La tiene tra le braccia cullandola dolcemente.
Quando, di sera, le luci della città si spengono, salgono sul tetto e ammirano incantati il mondo, buio e silenzioso.
E ora, la parola ai viaggiatori dello spazio
Oriana Fallaci: “La luna di Oriana”
Giornalista e scrittrice, ha collaborato con alcuni dei maggiori quotidiani dell’Italia e del mondo. Autrice di vari volumi di successo che raccolgono molti suoi reportage, dal 1964 ha seguito come inviata dell’Europeo le tappe del programma spaziale americano.
In questo libro parla non solo della storica missione dell’ Apollo 11 e degli astronauti che ne furono protagonisti, ma di molte altre personalità con le quali ha stretto amicizia.
Houston, luglio 1969 – L’uomo sulla Luna
“Huston, qui Base della Tranquillità.
L’Aquila è atterrata.”
E’ così che l’astronauta americano Neil Armstrong annuncia l’allunaggio. Sei ore più tardi, la prima passeggiata. Aldrin: “OK, Neil. Sono sul primo scalino e posso vedere i piattelli delle zampe del Lem. Ora sono sul secondo scalino, ora sul terzo: E’ molto semplice scendere.
Armstrong: “Sì, l’ho trovato molto comodo …e anche caminare è molto comodo…” Aldrin: “Bello! Bello!”
E anche lui fece i primi passi, e provò a correre e gli piacque… Si mise a raccogliere esemplari di suolo e di sassi e tale era la disinvoltura con cui si muovevano entrambi che sembrava andassero in cerca di funghi, in una campagna priva di alberi….
Jerry Linenger: “Lettere a mio figlio dallo spazio”
Sedici albe e sedici tramonti scandiscono i giorni trascorsi all’interno di una stazione spaziale lanciata a 29.000 Km/h.
Durante quei giorni Jerry Linenger scrive al figlio le sue “Lettere dallo spazio” che raccontano i rischi di quell’avventura, lo stupore per le immagini del mondo e l’amore del padre temporaneamente Separato dal figlio tanto amato.
25 gennaio 1997
…Devi sapere che sono regredito all’infanzia. Devo imparare a tenermi pulito e… anche a usare il bagno. Lavarsi i denti, per esempio, non è troppo difficile a patto che tu tenga la bocca chiusa, perché se schiudi le labbra la schiuma ti esce dalla bocca. P.S. Mi stavo dimenticando di spiegarti come dormo: legato alla parete con cavi elastici, la posizione migliore è quella a testa in giù. Sono certo che la mamma non ti permetterà di provarci…
31 gennaio 1997
Poi è scesa l’oscurità. E sono spuntate miliardi e miliardi di stelle. Non conosco molto bene le stelle, come la maggior parte della gente. Scommetto che molte persone non trovano neppure il tempo di guardare in alto… John, quando tornerò, guarderemo in su insieme…”
“Diario di un’apprendista astronauta” di Samantha Cristoforetti
Laureata in ingegneria meccanica con indirizzo aerospaziale e in scienze aereonautiche, ha conseguito il Brevetto di Pilota Militare ed è un Capitano dell’Aereonautica militare. Dal 2009 fa parte del Corpo Astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea. Il libro raccoglie l’esperienza che l’ha vista protagonista sempre curiosa, entusiasta e scrupolosamente preparata nella Missione Spaziale Internazionale.
Città delle Stelle (a nord di Mosca) – 11 aprile 2014
Le letture, in fondo, sono state i miei primi viaggi.
Non credo che sarei un’astronauta, oggi, se non fossi salita con una scala sulla Luna, tanti anni fa, se non fossi scesa fino al centro della Terra, se non fossi arrivata fino in Cina con Marco Polo o non avessi combattuto epiche battaglie insieme a Sandokan. Leggevo di nascosto, sotto il banco a scuola, sotto le coperte quando era ora di dormire, con un senso di complicità e di sfida. Erano momenti di solitudine, ma in cui non mi sentivo mai sola.
Cosmodromo di Bajconur (Kazakistan) 24 novembre 2014: il lancio
A circa dieci minuti dal lancio riceviamo istruzioni di chiudere il casco e questa semplice azione rimette a fuoco tutta la nostra attenzione. A bordo adesso regna il silenzio, interrotto soltanto dopo qualche minuto dalla voce della postazione a terra che annuncia: “E’ stato dato il GO.” Dalle viscere del razzo ci arriva un brusco scossone e a mezzanotte, 1 minuto e 14 secondi: ”Partiamo!” grida Anton, come fece a suo tempo Jurij Gagarin, e noi ci uniamo a lui in urla di esultazione. In questa notte perfetta, l’equipaggio Astrej sta lasciando il pianeta.
Soyuz 11 giugno 2015: Il rientro
Siamo una palla di fuoco in vertiginosa caduta verso il pianeta… Ad altissima velocità fendiamo l’aria e questa si riscalda al punto da divenire plasma. Siamo una stella cadente: se fosse notte, qualcuno, forse, ci vedrebbe ed esprimerebbe un desiderio. E’ quasi una nuova nascita: emergeremo dal plasma tra pochi minuti, si aprirà il paracadute… Se tutto andrà bene rinasceremo come terrestri.