Questo brano è tratto da un libro di uno scrittore, saggista e critico letterario italiano.
Di chi sta parlando? Chi è “lui”?
[…] La sua vita si è ristretta in poche stanze, dove sta confinato, come un prigioniero elegante. Mai nessuno, credo, nemmeno i grandi splenetici e romantici della letteratura, consumati dalla noia fino all’intimo dell’organismo, si è annoiato tanto. Basta guardarlo, in certi istanti in cui non si difende dietro la discrezione: quando lo sguardo è percorso da acutissimi lampi di noia – noia allo stato puro, noia attraversata da angoscia; ascoltare certi suoi miagolii, pieni di melanconia e di disperazione. Cosa pensa? Cosa sogna? Cosa desidera? Non so quanto sia lunga la sua memoria genetica. Come non immaginare che, in quegli istanti, egli sia divorato dal Rimpianto? Come Adamo, ha peccato: ha lasciato il suo Eden colorato e selvaggio; in cambio della malsicura e talvolta crudele protezione degli uomini.
Se egli si annoia, non si lamenta. Se leggesse, detesterebbe tutto ciò che lo spleen e l’ennui hanno ispirato ai suoi signori. Ingegnoso com’è, egli si è proposto di non cedere alla noia: o di trasformarla in un’arte, simile a quella di cacciare o di pescare o di tessere. Fin dai tempi più antichi ha compreso che il modo migliore per vincere la noia è quello di dormire. Guardatelo dopo il sonno. Capite subito che nel sonno egli ha attraversato campi estesissimi e compattissimi di noia: che ha vissuto, abitato, penetrato la noia; e si è lasciato penetrare da lei, come si abita l’oceano durante la circumnavigazione del mondo.
Malgrado tante scoperte della psicologia, non apprezziamo abbastanza il sonno: lo giudichiamo soltanto un’indispensabile condizione di passaggio, dalla quale risvegliarci. Non comprendiamo quei mari di freschezza: quelle discese nella vita vegetale: quella passeggiata rassicurante nell’oscuro che ci avvolge e ci protegge; né il riemergere, con gli occhi e la pelle distesi. Solo Shakespeare, Goethe, Proust e lui hanno capito cosa sia il sonno. Egli sa trarne una ricchezza di piaceri e di forze che noi ignoriamo; e raccomando agli insonni di osservarlo con attenzione. […]
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Daniela cerco di risolvere i quiz, sono un po’ difficilini