Si tratta di indovinare il titolo e l’autore del romanzo riassunto qui di seguito. E’ un’opera recente, di uno scrittore italiano, che per questo libro ha ricevuto un prestigioso premio letterario.
Per rendere meno banale il quiz , non sono stati riportati i nomi propri dei personaggi; i dati forniti sono però esatti e nessun elemento del contenuto è stato alterato.
Il protagonista, torinese, di buona famiglia, è un brillante dirigente di una multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più giovane e bellissima: la sua è una vita in continua ascesa.
Dalla ditta gli è stato affidato il compito di elaborare le liste a cui attingere per licenziare o mettere in cassa integrazione. E lui si appresta a eseguire con asettica determinazione questo compito non proprio gradevole. Ma il perfetto meccanismo con cui ha costruito la sua vita si inceppa. Il 26 ottobre 2011 è una data che crea una frattura tra ciò che è stato e quello che non potrà mai più essere. Quella mattina, infatti, un incontro non previsto insinua in lui il dubbio: possibile che esista da qualche parte un suo sosia, un gemello dimenticato, un suo doppio misterioso e sfuggente? Giorno dopo giorno, il dubbio diventa ossessione e l’esistenza dell’ingegnere inizia, prima piano poi sempre più velocemente, a percorrere la stessa rovinosa china della sua azienda e della sua città. Di tutte le sicurezze costruite col tempo, non rimane più nulla: il suo ruolo di manager di successo, la sua figura di uomo affascinante, per colpa di quel sospetto sembra scivolare via da lui, come se accompagnasse l’emorragia che lentamente svuota l’industria italiana.
Ed è a questo punto che nel romanzo irrompe l’altra Torino, quella degli anni ’70. È la Torino degli scontri di piazza, delle occupazioni delle case nel quartiere operaio della Falchera, delle lotte nelle fabbriche, fino alle efferatezze del terrorismo e dei suoi bersagli innocenti. Fino ai sessantuno operai licenziati alla Fiat nel 1979, presi da una lista che mischiava fiancheggiatori e avanguardie di lotta, alla “marcia dei quarantamila” che nel 1980 segnò la fine di quella stagione.
Il protagonista è come sospeso tra queste due Torino, e non solo perché le sue “liste” somigliano a quelle di quarant’anni prima. Del tutto casualmente, infatti, viene a scoprire che in passato, proprio alla Falchera, è vissuto un bambino che gli assomigliava moltissimo e avevala sua stessa anomalia fisica.
La sua prima reazione è di rifiuto assoluto della possibilità di identificazione. Andare a fondo nella ricerca significherà per lui affacciarsi all’orlo di un baratro e infine accettare l’inaccettabile.
Aveva a sempre creduto che la sua famiglia fosse quella classica della buona borghesia torinese: il padre è un dirigente Fiat in pensione, la madre che vive con orgogliosa trepidazione i successi del figlio. Invece scoprirà che i suoi veri genitori erano due militanti di sinistra, che avevano partecipato alle lotte alla Falchera ed erano morti schiantandosi in auto inseguiti dalla polizia. Il loro figlio, bambino, al momento dell’incidente dormiva sul sedile posteriore; raccolto dai soccorritori e affidato a un Istituto, era poi stato adottato.
Intanto,a mano a mano che il protagonista assembla i tasselli della propria vita e la suspence per la sua vicenda aumenta, il lettore rievoca insieme a lui date ed eventi che provocano nella sua mente “strani cortocircuiti”. Nel momento in cui l’ingegnere scopre la propria vera identità, storia privata personale storia collettiva si intrecciano e la situazione degli anni ’70 precipita su quella di oggi. La durezza del conflitto sociale di cui è protagonista ripropone uno scenario tipico del passato. Tornano i picchetti alle porte della fabbrica, i cartelli, le scritte sui muri; la sua Mercedes viene incendiata, imbrattata di letame. Gli sparano con pallottole di vernice che lo umiliano. Il romanzo si avvia così a un epilogo sorprendente.
VAI ALLA SOLUZIONE
“LE COLPE DEI PADRI” ALESSANDRO PERISSINOTTO