Si tratta di indovinare il titolo e l’autore del romanzo riassunto qui di seguito. E’ un’opera scritta qualche decennio fa, ma sempre molto attuale.
Ne è autore uno scrittore italiano, molto impegnato non solo sul piano letterario, ma anche politico.
Per rendere meno banale il quiz , non sono stati riportati i nomi propri dei personaggi; i dati forniti sono però esatti e nessun elemento del contenuto è stato alterato.
In una calda estate siciliana del 1964, in un piccolo centro dell’entroterra, il farmacista del paese riceve una lettera anonima, dove viene minacciato di morte. L’uomo, benvoluto da tutti i compaesani, è estraneo sia alla malavita sia alla politica ed ha un’unica passione: la caccia. Per questo, incoraggiato anche dagli amici nell’ipotesi che si tratti solo di una burla, non dà peso alla lettera. Tutti però dovranno ricredersi quando viene tragicamente ucciso durante una battuta di caccia insieme al suo migliore amico, il dottore del paese.
Dopo qualche ricerca superficiale, la polizia abbandona le indagini, concludendo che la causa della morte dei due sia stata una relazione segreta e colpevole del farmacista.
Ma del caso si interessa anche un comune amico dei due uomini uccisi, un professore palermitano, docente di Lettere presso un liceo della città. Quasi ossessionato dall’omicidio, segue la pista giusta, ponendo la sua attenzione sulla parola nel retro del foglio: una parola latina, unicuique, composta utilizzando i caratteri di un giornale, “L’Osservatore Romano”, che ricevono solo due persone in paese: il parroco di Sant’Anna e l’Arciprete, il quale fra l’altro è lo zio del dottore ucciso. Il professore trova subito degli indizi che lo inducono a proseguire le indagini e intuisce che il vero bersaglio non era il farmacista, bensì il dottore.
Si reca dunque dalla moglie e dal padre di quest’ultimo e trova infine la soluzione del delitto: il dottore aveva scoperto la relazione che sua moglie teneva da molti anni con suo cugino, l’avvocato del paese. Nel tentativo di salvare il proprio matrimonio stroncando l’adulterio, aveva lanciato un ultimatum all’avvocato: se non avesse posto fine alla relazione, avrebbe fatto scoppiare uno scandalo sfruttando documenti compromettenti in suo possesso. Dopo aver parlato con un deputato comunista, il professore infatti apprende che il dottore era stato a Roma per incontrarlo e aveva promesso al deputato documenti capaci di provare che “ persona di spicco del paese” era corrotta. Per l’avvocato era stato quindi necessario eliminarlo, facendolo uccidere da un sicario. La lettera inviata al farmacista, del tutto estraneo ai fatti, serviva soltanto per sviare le indagini. Oltre il movente passionale, esiste insomma un movente politico molto più rilevante.
Infine, pur essendo giunto molto vicino alla verità, il professore si propone di continuare per la propria strada. Ma le cose vanno diversamente. Viene infatti sedotto ed ingannato dalla bella vedova, che, dopo aver confidato all’amante che il professore sta indagando e vuole incontralo per parlargli, in accordo con il cugino organizza un piano per togliere di mezzo un uomo che sa troppo. Il professore è attratto in una trappola, ucciso e sepolto in una solfatara. E così i due amanti assassini possono impunemente sposarsi.
È un matrimonio atteso da tutto il paese, che lo ritiene la scelta migliore per “rimettere insieme la roba”, cioè il patrimonio delle due famiglie. Dal finale si comprende quindi che tutti erano a conoscenza della causa dell’omicidio e dei responsabili, e che avevano taciuto per connivenza ed opportunismo; solo il professore aveva deciso di scoprire la verità e per questo aveva pagato.
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“a ciascuno il suo” – sciascia
“a ciascuno il suo”- sciascia