Un anno vissuto letterariamente 2019/2020
Care Lettrici e cari Lettori
dalla nostra ultima comunicazione sono passati due mesi intensi, carichi di gravi e cruciali avvenimenti: la diffusione dell’epidemia da Covid 19 ha profondamente cambiato il nostro stile di vita e anche il nostro modo di vivere l’attività dei GdL. Alcuni Gruppi di lettura hanno sospeso la propria attività, altri hanno sperimentato la possibilità degli incontri da remoto, attraverso gli strumenti di videoconferenza offerti dalla tecnologia.
Anche noi abbiamo deciso di accettare la sfida e di trasformare l’evento del 16 maggio in un evento web, utilizzando come “spazio virtuale” la pagina Facebook Gruppi di lettura in Veneto e il profilo Instagram laletturacondivisa che trasmetteranno l’incontro in streaming.
Ecco il programma:
Sabato 16 maggio 2020
- ore 15.00: saluti istituzionali e presentazione dell’incontro
- ore 15.30: Anna Piuzzi conversa con Alessandro Cinquegrani, Pia Masiero e Marco Cavalli su
“La Letteratura nel XXI secolo: uno sguardo globale” - ore 17.00: interventi del pubblico
verranno raccolte le vostre domande inviate prima e durante la conversazione attraverso: l’indirizzo email gdl.in.veneto@gmail.com, i commenti alla pagina Facebook Gruppi di lettura in Veneto e i commenti nel profilo Instagram laletturacondivisa - ore 17.30: considerazioni finali e lancio dell’edizione 2021 di Un anno vissuto letterariamente
Continuate a seguirci sulla pagina FaceBook www.facebook.com/GruppidiLetturainVeneto/ e sul nuovo profilo Instagram www.instagram.com/laletturacondivisa/
Sarete aggiornati sul mondo dei GdL e potrete condividere con noi gli appuntamenti del vostro gruppo: basterà comunicare con un messaggio alla pagina gli appuntamenti del vostro GdL, che verranno pubblicati e condivisi.
L’incontro regionale dei GdL in Veneto 2020 è promosso da Regione del Veneto e dall’Associazione Italiana Biblioteche – Sezione Veneto all’interno del programma della Maratona regionale di lettura #ilvenetolegge2020
Il progetto PAGINÆ del coordinamento dei Gruppi di Lettura è promosso da AIB Veneto, in collaborazione con Biblioteca di Spinea, Biblioteca di San Donà di Piave, Biblioteca di S. Maria di Sala, Biblioteca di Cavallino-Treporti, Biblioteca di Martellago, Biblioteca di Jesolo e Livio Vianello, Oreste Sabadin, Margherita Stevanato – Operatori culturali e lettori.
Cosa hanno letto i Gruppi di lettura di Spinea
I gruppi di lettura dell’Ora del tè – tra le 9 proposte degli esperti – hanno scelto tre titoli per le loro letture condivise. In gruppo ci siamo chiesti più volte perché questi titoli sono stati considerati rappresentativi della letteratura degli ultimi decenni. Sabato 16 maggio avremo occasione di sentire le motivazioni delle scelte direttamente da Pia Masiero, Alessandro Cinquegrani e Marco Cavalli.
1) “Tempo di imparare” di Valeria Parrella
Non è mai semplice parlare di disabilità e la maggior parte dei lettori si è chiesta se ci siano dei riferimenti personali nella storia raccontata, vista la profondità e l’intimità della narrazione.
Protagonista indiscussa del “romanzo” è la madre di Arturo che, in un processo di crescita e di accettazione, racconta il rapporto con suo figlio e le difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare.
Il pensiero che emerge pressochè all’unisono, è che una madre non potrà mai accettare la disabilità del proprio figlio, che se ne sentirà sempre responsabile e che dovrà fare i conti per tutta la vita con un enorme senso di colpa.
Seppure non apprezzate e comprese da tutti, le incursioni simbolico-mitologiche che in diversi punti si leggono, sono state interpretate come una sorta di “ancora di salvezza”, dei modi per veicolare le difficoltà e le sofferenze nel percorso di apprendimento, l’impare appunto, che non è solo individuale della protagonista ma anche collettivo.
Il libro, soprattutto nella parte finale, ha acceso una qualche speranza anche se la nostra società ha ancora molta strada da fare verso l’integrazione delle persone svantaggiate.
2) “La Capitale” di Robert Manasse
Robert Menasse, dopo un lungo soggiorno di ricerca e due saggi sull’argomento, racconta una città e un luogo simbolico della storia e della cronaca contemporanea, il cuore politico e amministrativo dell’Europa unita, la capitale scelta perché il Belgio era il primo paese in ordine alfabetico tra le sei nazioni fondatrici e da allora in attesa, come Godot, di una rotazione che non avverrà mai.
3) “Stella distante” di Roberto Bolano
Chi era Carlos Wieder? Un poeta o un assassino? Un artista o un criminale? Un pilota spericolato che si esibiva in performance di «scrittura aerea» o un autore di snuff movies? E ha veramente arrestato e torturato e ucciso, nei mesi successivi al golpe di Pinochet, decine di persone, per poi esporre le foto dei cadaveri ridotti a brandelli perché convinto della assoluta, gratuita purezza del male – perché solo il dolore è in grado di rivelare la vita, e lo scopo della sua era «l’esplorazione dei limiti»? Nulla, sembra ribadire Bolaño, è più sfuggente della verità. Tant’è che, una pagina dopo l’altra, un tassello dopo l’altro – attraverso un accumulo di indizi, molti dei quali di natura squisitamente letteraria, e di storie parallele, alcune tragiche, alcune grottesche, alcune paradossalmente fiabesche (ma tutte, sempre, eccessive, «come lo era il Cile di quegli anni») –, il nostro percorso di avvicinamento a quella che potrebbe essere la verità diventa via via più sdrucciolevole, come se l’autore medesimo ci invitasse a dubitare degli eventi che narra non meno che degli scrittori che cita, delle poesie, delle riviste, dei movimenti letterari a cui allude. Nonché, in definitiva, dell’esistenza stessa di un uomo chiamato Carlos Wieder.
Nel gruppo di lettura ci siamo chiesti se considerare “La Capitale” di Manasse un libro pessimista. L’autore ci racconta nel romanzo le persone che abitano gli organi amministrativi e politici della Comunità Europea, e lo fa dopo una lunga e diretta osservazione. Usa le armi dell’ironia per mettere in risalto le contraddizioni dell’apparato (ironia contro l’immobilismo) e sicuramente affida al discorso del prof. Alois Erhart (pag. 376) il suo pensiero positivo sul futuro dell’Europa, ma per molti del gruppo il romanzo ha lasciato – a fine lettura – una pesante tristezza senza speranza di cambiamenti possibili.
Apprezzata da tutto il GdL la trovata del “maiale” nel romanzo “La Capitale”. La vicenda del maiale, che apre il romanzo, risulta una invenzione divertente e interessante, che l’autore sa riprendere sapientemente lungo tutto il libro. Il maiale è un personaggio a pieno titolo, sia dal punto dell’intreccio narrativo che per la sua valenza simbolica. Nell’arte il maiale rappresenta una crisi in atto. E nella narrazione ci parla del cibo come possibile luogo di incontro, o come luogo delle differenze (diverse tradizioni culturali e religiose) incolmabili.
Parlando di “Stella distante” penso che l’aggettivo adatto per riassume i pareri del GdL sia “inquietante”. Inquietante la storia tra detto e soprattutto non-detto e inquietante la visione della purezza del male (arte) del protagonista. Perchè la stella è distante? “Distante” perché non-compreso il protagonista della storia o “distante” – distaccato – l’autore rispetto alla storia narrata? Apprezzato lo stile narrativo, anche se gli indizi letterari (veri) che affiorano lungo tutta la narrazione disorientano un po’ il lettore. Il libro si pone in continuità con “La letteratura nazista in America” che è una continua citazione di opere di pura invenzione.
Molto interessante il graphic novel – adattamento di “Stella distante” – uscito a novembre 2019 per SUR scritto da Javier Fernández e illustrato da Fanny Marín.