GRUPPI DI LETTURA NEL PARCO DELLA BIBLIOTECA

Eccoci finalmente! Incontro in presenza per i GdL

Dopo tanti incontri via Skype, nel rivedersi finalmente di persona, è stata una esplosione di saluti festosi, scambi di sorrisi ed emozione tra i lettori dei gruppi di lettura per i due appuntamenti di fine anno. Ci siamo incontrati nel parco della Biblioteca, ed è stato un vero piacere discutere i libri condivisi all’ombra dei grandi alberi. Il parco, in fondo, è un’altra delle sale della biblioteca, luogo magico e accogliente per lettori.

Gruppo di lettura “L’Italia in giallo” – 25 giugno

GdL in collaborazione con Associazione degli amici della Biblioteca

Il gruppo Gialli questa volta era alle prese con un giallo deduttivo di Colin Dexter, un esempio di rivisitazione del classico poliziesco di tradizione inglese. Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn che è il terzo romanzo della serie dell’ispettore Morse.

Nicholas Quinn riesce ad ottenere la nomina di membro del Comitato Esami Esteri di Oxford. Giovane professore afflitto da una sordità progressiva, ma con una grande capacità di leggere il linguaggio labiale. Un giorno Nicholas viene ritrovato cadavere nel suo appartamento con accanto una bottiglia dello sherry preferito. La causa della morte appare semplice: avvelenamento da cianuro.

Colin Dexter racconta la sua storia allineando i vari fili sparsi dell’intreccio; spetta a Morse e alla sua spalla – Lewis – il compito di ricucirli in un disegno unitario.

Il metodo è quello che viene definito “falsificatorio“: si pongono ipotesi, e queste vengono poi smentite da nuovi indizi emergenti, che preludono a nuove ipotesi, e così via. Il gruppo di lettura ha riconosciuto la capacità dell’autore di aver saputo delineare bene l’ambientazione del giallo e insieme la forze del metodo falsificatorio, ma proprio in questo ha riconosciuto un punto debole. L’autore ha posto sul piatto troppe ipotesi e troppi indizi tanto da annullare la possibilità per il lettore di seguire una pista cercando di risolvere il caso in gara con l’ispettore di turno. Forse questo non è tra i migliori gialli di Dexter, autore comunque consigliato dal gruppo agli appassionati di gialli.

Gruppo di lettura dell’Ora del tè – 2 luglio

La ballata di Adam Henry” è un libro intenso, che ci ha catturato fin dalle prime righe. McEwan ci ha conquistati con la sua bravura: la sua scrittura, precisa sia nelle descrizioni delle scene che delle emozioni, ci ha fatto conoscere, pagina dopo pagina, l’animo tormentato della protagonista, il Giudice Fiona Maye. Eventi inaspettati, nella vita privata e nel lavoro, le hanno fatto crollare tutto ciò che sembrava  perfettamente costruito.

Come Fiona, il lettore si trova di fronte a domande esistenziali ed etiche fondamentali.

Il giudice Maye affronta ogni caso con grande scrupolo e professionalità, ma quello di Adam Henry tocca una corda profonda del suo animo. Un ragazzo quasi diciottenne, è ricoverato per leucemia in un ospedale inglese, e rifiuta le trasfusioni di sangue per motivi religiosi. L’incontro dei due è segnato da una intensità profonda che si nutre di ragione, poesia, musica e desiderio di vita.

Le parole usate in gruppo per delineare le caratteristiche del libro sono: PROFONDO, ETICO, ISTRUTTIVO, COINVOLGENTE, e un libro che presenta anche tanta SOFFERENZA.

E’ stato definito anche INCOMPLETO perché non conclude e lascia al lettore la responsabilità di comprendere o meglio valutare le scelte di Fiona nella vita pubblica e privata. Dove sta il limite tra sfera privata e professionale e soprattutto, fino a che punto la giustizia può interferire con le scelte personali? Come può sopravvivere Fiona alla sorte di Adam?

Punti deboli? Forse la figura del marito Jack che non viene sviluppata pienamente; o, forse, è il punto di vista di lei, da cui è raccontata la storia, che non consente di comprendere maggiormente il personaggio.
La FRAGILITA’ è un altro grande tema del libro, la fragilità emerge nelle vite dei protagonisti, ma soprattutto mette a nudo una grande esigenza di verità riguardo alla vita.

Anche la MUSICA ha una parte da protagonista nel libro, il pianoforte che suona Fiona e la canzone irlandese che le apre una via di comunicazione con Adam:

Incontrai sulla riva del fiume il mio amore che, lieve, Sulla spalla mia stanca appoggiò la sua mano di neve. Come l’erba è la vita, prendila come viene; Ma ero giovane e sciocco e ora il pianto è il mio unico bene.

Dal romanzo di McEwan è stato realizzato un film con Emma Thompson e Stanley Tucci, intitolato “Il verdetto” del regista Richard Eyre.

Un pensiero su “GRUPPI DI LETTURA NEL PARCO DELLA BIBLIOTECA

  1. Da Monica Pauletto
    Un classico del giallo deduttivo, un poliziesco di tradizione inglese.
    Estenuante per me il metodo falsificativo, un loop nel quale si accumulano ipotesi presto smentite da nuovi indizi emergenti che preludono a nuove ipotesi e così via. Scatole cinesi che si scompongono una sull’altra.
    Ho avuto la sensazione di trovarmi dentro ad una spirale claustrofobica dalla quale non riuscivo più a venirne fuori propio perché ogni ipotesi veniva poi smentita ancora e ancora.
    Questa circolare tessitura investigativa è senza dubbio il plus che avvince il lettore, ma non fa per me. Riconosco la grandezza dell’autore, ma non è nelle mie corde, come non lo è Simenon.
    Per tutto il libro mi è venuta in mente la mia esperienza, oramai quarantennale, di un’estate di studio a Londra. Ho rivisto i luoghi dove andavo a studiare, in stile Oxford college, e mi sono immaginata i vari insegnanti con i loro sandweches avvolti nella pellicola trasparente. Ho immaginato che Quinn portasse dei sandali con i calzetti come il mio docente di allora… Appare sempre molto misera l’ambientazione inglese, per non dire squallida.
    Superlativa la trovata delle Isole del Langheans, e scoprire che sono nel pancreas. Il passaggio più esilarante del libro.
    Un altro passaggio che mi ha fatto sorridere, a mezza bocca però, in pieno stile da humour inglese:

    “Poi un ingobbito patologo legale diede conto dei risultati dell’autopsia, leggendo il suo rapporto irto di dettagli anatomici a una velocità tale che tanto sarebbe stato recitare il Credo in russo ….”

    e mi sono vista Fantozzi alla proiezione della corazzata Potemkin, immaginandomi la stessa soglia di attenzione dei presenti in aula. Ho sempre avuto difficoltà ad amare i classici, sono per l’oggi: nei libri, nei film, nel teatro. Ma mi rendo conto che ci sono degli autori che non è possibile non leggere, e lo faccio.
    Concludendo, non metterò Colin Dexter nella mia libreria.

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