Il complesso è articolato in più corpi, racchiusi da una bassa recinzione in mattoni, con ingresso pedonale su via Rossignago e carrabile sulla laterale a sud. Il corpo padronale, compatto, è a due piani più sottotetto, con brevi ali laterali anch’esse a due piani, caratterizzate da un elemento di schermatura della falda che parte a livello della linea di gronda, con porzione centrale rialzata. Presenta tetto a padiglione, porta di ingresso architravata, alla quale corrisponde al piano nobile una seconda porta architravata con breve poggiolo. L’impianto planimetrico è tradizionale, con sala passante, stanze e scala laterali, fori architravati posti su quattro assi verticali, simmetrici rispetto a quello centrale. E’ presente un grande camino nella parte est.
La casa ha il fronte principale che si apre a sud, collocandosi ortogonalmente rispetto a via Filande. Ad est, ortogonale, si trova la barchessa, con archi a sesto ribassato nella zona più a sud. A nord, formando una corte, si sviluppano i magazzini, a due piani, copertura a falde, aperture ad arco ribassato, portico passante al centro.
Staccato, prospiciente e ortogonale rispetto a via Rossignago, si trova il corpo della Filanda, a due piani, copertura a falde, aperture ad arco al piano terra, architravate al primo piano.
Appunti di viaggio di F. S. Fapanni (1810/1894)
letterato, erudito, bibliofilo
Il sign. Pasqualetto Demetrio di qui, seguendo i dettami del progresso volle porre le sue Filande coi sistemi moderni cioè a vapore con 32 bacinelle con sbattitrice, munite di regolatore. L’opera non poteva riuscire più completa a merito del meccanico il sign. Antonio Grossi di Udine, che meritatamente si è acquistata la fama di valente. Ai sig.ri Pasqualetto e Grossi i nostri complimenti
Articolo de “La Venezia” del 16.8.1844, ritagliato e conservato dal Fapanni tra i suoi appunti
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