Prospiciente via Roma, la villa si presenta come un corpo parallelepipedo a tre piani, tetto a padiglione, adiacenze perpendicolari al fronte principale.
La facciata principale, a nord, presenta al piano terra un ampio portale di ingresso archivoltato con ai lati due aperture simmetriche con stemmi sovrapposti, alle quali corrispondono al piano nobile due distinte monofore architravate con poggiolo e timpano triangolare su mensole lapidee, stemma al centro. Le aperture laterali architravate e con cornice lineare modanata sono disposte secondo quattro assi verticali.
La distribuzione dei pieni e dei vuoti e la tipologia della facciata riconducono chiaramente ai caratteri delle costruzioni del XVIII sec.; i timpani dei fori centrali del piano nobile e le cornici sopra gli architravi di quelli laterali fanno parte dei numerosi rimaneggiamenti ottocenteschi subiti dalla villa.
Nel sottotetto troviamo piccole aperture quadrate delimitate da una fascia marcadavanzale a intonaco.
Sul retro, a sud, la villa custodisce uno tra i più bei parchi del territorio.
I maestosi alberi crescono su lievi ondulazioni di terreno che ne modellano la superficie, in virtù di un disegno paesaggistico ottocentesco ancora in auge durante i primi del Novecento.
Contro la facciata retrostante della villa, nei mesi primaverili ed estivi vengono sistemate le grandi conche di limoni allevati ad alberello, immancabili nei giardini patrizi veneti a partire dal XVII secolo. I limoni non solo erano ancora più preziosi ed esotici di oggi, ma emblema di perenne primavera, poiché la stessa pianta porta al contempo sia fiori che frutti.
Lungo il curvo viale d’ingresso si ergono notevoli esemplari arborei, tra i quali una magnolia (Magnolia grandiflora) proveniente dal Nuovo mondo, e un cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), riportato a rigoglio grazie agli attuali proprietari durante la fase dei lavori di restauro e ripristino degli inizi anni 2000.
In questo esteso parco, la passeggiata si volge sotto la canopia delle chiome frondose di molti carpini, annosi tassi, bagolari, ippocastani, tigli profumati, per giungere fino ad una luminosa radura, dominata da un bello esemplare di faggio rosso.
Appunti di viaggio di F. S. Fapanni (1810/1894)
letterato, erudito, bibliofilo
Forse l’unico luogo senza restauro, cogli apostoli del Pitteri, Luogo del Cap. Giacomelli, proprietario Cornoldi.
Cornoldi ora Ponci Ferdinando.
Circa l’anno 1877 il sig. Ferdinando Ponci, farmacista a S. Fosca di Venezia, costrusse una ricca e vasta serra di fiori, a mezzogiorno della sua casa. Essa merita ricordo ed osservazione
Per informazioni storiche e artistiche su questa villa consulta l’ “Album fotografico di Spinea“.
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Nella primavera 2021 sono stare realizzate delle visite guidate del parco a cura dell’Arch. Paesaggista Gabriella Bondi, mettiamo, qui di seguito, le fotografie di quella giornata